Archiviata l’edizione 2025 de “L’Essere e l’Umano” spazio ad uno spettacolo fuori rassegna scritto e diretto dalla regista nocerina e ispirato alle opere di Annibale Ruccello

Venerdì 13 giugno alle 20:45, nella cornice del teatro Diana, andrà in scena “Io sono l’amore” scritto e diretto da Simona Tortora.

Lo spettacolo, fortemente voluto dalla regista e ideatrice della rassegna “L’Essere e l’Umano” chiusasi due settimane fa, sarà un omaggio alla poetica di Annibale Ruccello, geniale drammaturgo napoletano scomparso in un incidente stradale ad appena 30 anni nel settembre del 1986.

Considerato da molti l’erede spirituale di Eduardo De Filippo per la sua straordinaria capacità di interpretare il mondo e l’umanità più varia, Ruccello è stato fonte di ispirazione per la drammaturgia di “Io sono l’amore”: “Le cinque rose di Jennifer”, “Ferdinando” e “Anna Cappelli” sono i testi che hanno guidato Simona Tortora nella scrittura di una pièce che si sviluppa e vive di slanci emotivi.

«La frase “Io sono l’Amore” appare nell’opera teatrale “Le cinque rose di Jennifer”, pronunciata dalla protagonista, un giovane travestito che vive in un monolocale nel quartiere dei travestiti di Napoli – spiega Simona Tortora – Jennifer che attende una telefonata da Franco, un ingegnere genovese, mentre risponde alle chiamate sbagliate del suo telefono, creando un intreccio di emozioni e realtà distorte.

La frase “Io sono l’Amore” riflette il desiderio di Jennifer di essere amata e riconosciuta per ciò che è. Al testo di Jennifer ho intrecciato “Anna Cappelli”. La figura di Anna, giovanissima poco più che ventenne eppure già così sfiduciata dalla vita. Pensieri scialbi come la sua esistenza e stereotipi sociali, dove se non sei sposata o accompagnata da un uomo, sei inutile, la fanno sembrare una donna vecchia e con l’anima rinsecchita, eppure, anche questa assassina grida come ultima frase della sua vita: “Aiutami”. Poi c’è l’opera di “Ferdinando”, altro capolavoro di Ruccello, dove la mia attenzione drammaturgica e di regia si focalizza sulla figura di Geltrude. Al centro ci sono le relazioni.

Nelle sue opere sono complesse, disturbanti e spesso segnate da desiderio, alienazione e sopraffazione. Tutte e tre queste figure sono figlie di un mondo che le respinge, recluse psicologicamente e fisicamente. Tutte e tre, simbolo di un fallimento delle relazioni. Tutte urlano il loro desiderio incessante di essere amate e non ottenerlo farà emergere in ognuna di loro la parte spietata o tremendamente fragile. Le ho amate tutte e tre, con tutte le loro contraddizioni. Non esprimo giudizio sul loro agire, non sono un giudice, racconto storie. “Io sono l’Amore”, è la storia di un anatroccolo, non accettato dalla società delle papere alla quale non si conforma. È la storia di chi non si sente riconosciuto né dagli altri né da sé stesso. È la richiesta disperata di essere amati».

“Io sono l’amore” è una produzione originale Artenauta teatro, con la regia di Simona Tortora e il disegno delle luci di Peppe Petti. Lo spettacolo è un extra fuori rassegna de “L’Essere e l’Umano” di Artenauta teatro con la direzione artistica di Simona Tortora, l’organizzazione di Giuseppe Citarella e il patrocinio del comune di Nocera Inferiore.

Lo spettacolo andrà in scena alle 20:45. Per info e prenotazioni è possibile rivolgersi al botteghino del teatro Diana oppure telefonare al 3205591797 o al 3287892486.